martedì 28 febbraio 2012

Gelatine animali contenute nei farmaci

Occhio alle gelatine animali in pillole e pasticche. Una percentuale significativa di vegetariani e di persone con restrizioni alimentari legate a pratiche culturali o religiose assumerebbe infatti, senza saperlo, gelatine animali contenute nei farmaci da prescrizione. Lo rivela uno studio pubblicato online sul 'Postgraduate Medical Journal'. I risultati spingono gli scienziati a sollecitare un'etichettatura più completa sui contenuti dei farmaci, e l'impiego di alternative vegetariane alla gelatina animale nella produzione dei medicinali. All'interno di un farmaco il principio attivo rappresenta un quantitativo relativamente piccolo, rilevano i ricercatori: la maggior parte è costituita dagli "eccipienti", che comprendono leganti-riempitivi, lubrificanti, dolcificanti e agenti di rivestimento. La gelatina è un agente di rivestimento di uso comune, impiegata anche come addensante in medicinali liquidi e semisolidi, ma anche nei generici. I ricercatori hanno esaminato 500 pazienti in trattamento per disturbi urinari o urologici a Manchester (GB). Precedenti ricerche avevano dimostrato che molti farmaci urologici contengono gelatina animale. Così gli scienziati hanno voluto conoscere eventuali restrizioni alimentari e la disponibilità ad assumere farmaci con prodotti di origine animale di ciascun malato, insieme al contenuto esatto dei medicinali prescritti. Ebbene, nella multietnica città britannica, 200 pazienti hanno spiegato che non potevano mangiare prodotti di origine animale. Più della metà (56,5%) stava assumendo farmaci, e 75 persone di questo gruppo stavano prendendo un totale di 87 diversi medicinali. La maggior parte (88%, ovvero 176) dei 200 pazienti con restrizioni dietetiche preferiva assumere farmaci che contenessero solo prodotti vegetali. E se il 57% in mancanza di alternative si è detto disposto a curarsi anche con farmaci a base di sostanze di origine animale, il 43% ha assicurato che non l'avrebbe mai fatto consapevolmente. Eppure solo uno su cinque ha detto di chiedere al medico o al farmacista informazioni sul contenuto dei prodotti prescritti. I ricercatori diretti da Stephan Payne del Manchester Royal Infirmary, sottolineano l'importanza di considerare questi problemi nella prescrizione dei medicinali. L'etichettatura chiara e completa del contenuto e l'adozione di un simbolo vegetariano, come avviene per gli alimenti e le modifiche nel processo di produzione, potrebbero essere utili per aiutare i pazienti a fare scelte informate, suggeriscono gli studiosi. http://www.iltempo.it/adnkronos/?q=YToxOntzOjEyOiJ4bWxfZmlsZW5hbWUiO3M6MjE6IkFETjIwMTIwMjI3MTY1ODI5LnhtbCI7fQ==

Nessun commento:

Posta un commento

LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...