domenica 31 ottobre 2010

Franco Battiato e l'essere vegetariani

Fonte: http://www.agrigentoweb.it

Sono vegetariano da diverso tempo, non mangio carne e pesce, anche perché questi alimenti non sono più quelli di una volta.
A parlare è Franco Battiato, l’eclettico cantautore catanese, autore, insieme al nutrizionista Giuseppe Coco, un catanese con l’accento fiorentino, fisioterapista all’Asl del capoluogo toscano, di “Sowa Rigpa – La scienza della guarigione per un’alimentazione consapevole”, edito da infinito e già alla seconda ristampa. Nel suo libro, Battiato scrive: “Sono diventato astemio, non bevo più caffè, non fumo: è successo tutto in maniera spontanea. “E’ stato quasi un regalo”. E’ la sua risposta a chi gli chiede continuamente come si faccia a vivere da vegetariani e a non avere alcun vizio.. Lui un “vizio”, in verità, lo ha confessato: “Quando sono a casa mangio rigorosamente i frutti del mio orto che qualche volta regalo agli amici più intimi”. Solo frutta e verdura di stagione nelle ricette di Franco Battiato, che vengono preparate da una cuoca d’eccezione, la signora Anna, che da anni si occupa della cucina della casa di Milo del cantautore.

“Sowa Rippa” è sinonimo di “Medicina tradizionale tibetana” ed è proprio la vicinanza alla cultura tibetana ad avere unito Battiato e Coco, vent’anni fa. Il libro è una sorta di dialogo tra i due che si interrogano sui modi di trattare bene il proprio corpo rinunciando ai “cibi spazzatura”, ma anche alla carne e al pesce mangiando solo quello che si trova in natura durante le diverse stagioni. “Nel segnalare quello che si può mangiare e quello che sarebbe meglio mettere da parte –spiega Giuseppe Coco – abbiamo tenuto in considerazione anche un criterio etico”. Questo per spiegare che quando si mangia, secondo gli autori, bisogna evitare il più possibile di danneggiare l’ambiente, preferendo sempre i cibi biologici certificati e quelli locali, i cosiddetti alimenti a “chilometro zero”.

Evitare poi lo spreco dei cibi. Mangiare meno, perché spesso la nostra forchetta è “armata” solo dalla forza della noia, della gola e del nervosismo. “Mangiare di più di quello che ci serve –aggiunge Coco – non giova certamente al nostro corpo e, naturalmente, nemmeno alle nostre tasche”. La prima parte del libro spiega perché nutrirsi non sia solo un bisogno fisiologico. Battiato e Coco confrontano il loro modo di essere arrivati alla scelta del vegetarianismo. Quella di Battiato è esemplare: “Ero seduto in un ristorante a Macerata, ho assaggiato un’oliva ascolana e improvvisamente ho sentito milioni di cellule del mio corpo ribellarsi. Dentro c’erano salsiccia, salame, mortadella e molto altro. Insomma un’intera salumeria in forma atomizzata”. Da allora, Battiato non ha più mangiato carne. I due spiegano come l’essere vegetariani non significhi nutrirsi di poche proteine. “Diversi studi spiegano che se la dieta che si segue è bilanciata non si hanno carenze di questo tipo”, tiene a sottolineare Giuseppe Coco. Il libro contiene un elenco delle spezie e delle erbe che possono essere reperite facilmente e utilizzate, tutti i giorni, nella preparazione dei cibi. Ne descrive le proprietà nutritive e farmaceutiche. La calendula per esempio è utile in menopausa, la cannella aiuta la digestione, il pepe nero ha proprietà riscaldanti, lo zenzero fa bene soprattutto se usato in gravidanza. Poi, si passa agli infusi e decotti che, in tavola, possono prendere il posto di vino e birra. E, infine, arriva la parte che potremmo definire più “succulenta”: quella delle ricette, tutte facili, anzi, per gli autori, “fin troppo facili”. Sono divise per stagione –primavera, estate, autunno e inverno – e ci sono anche i consigli sul riutilizzo degli avanzi e sul modo di fare dei piatti tipici in maniera alternativa, a partire dalla sicilianissima “pasta alla norma”, proposta in versione integrale. Il piatto preferito di Battiato? “Riso integrale condito con un filo d’olio”. Del resto, spiega in siciliano, per mangiare e farsi piacere un piatto, “basta aviri fami”. Il consiglio di “Sowa Rigpa” resta quello di riappropriarsi del piacere di mangiare.
Fonte: AZ salute

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