Parola di Umberto Veronesi. L'oncologo, paladino della dieta verde,
promuove il trend che vede un aumento dei piccoli italiani allevati 'a
carne zero'. Rispetto ai coetanei onnivori "sono più sani, hanno un
quoziente intellettivo almeno equivalente e si ammalano di meno già
all'asilo, perché hanno difese immunitarie migliori". Senza contare che
"crescono più magri". I vegetariani "pesano in media circa il 10% in
meno", ricorda lo scienziato, e 'dribblano' così le patologie legate ai
chili di troppo come il diabete. Chi rinuncia a mettere gli animali nel
piatto è "dal 20% all'80% più protetto dalle malattie cardiovascolari,
il 40% più protetto dal cancro e dal 20% al 60% più protetto
dall'ipertensione".
Dopo il via libera alla dieta vegetariana anche nei piccoli, che
arriva dai pediatri riuniti a Verona per il convegno 'Nutrizione,
metabolismo e diabete nel bambino e nell'adolescente', Veronesi ricorda
all'Adnkronos Salute i concetti contenuti nel suo ultimo libro 'Verso la
scelta vegetariana' (Giunti editore), scritto a 4 mani con il
giornalista Mario Pappagallo. "E' nell'infanzia che si acquisiscono gli
stili che poi ci accompagneranno per tutta la vita - spiega l'ex
ministro della Sanità - Quindi educare i nostri bambini a mangiare in
modo sano equivale a dotarli di una difesa fondamentale e duratura
contro molte malattie".
In molti, anche fra gli 'adepti' della dieta vegetariana che
diventano genitori, si domandano se sia giusto eliminare la carne
dall'alimentazione dei bimbi. Temono che alcune sostanze contenute nella
dieta carnivora siano indispensabili per la crescita. Certo "è una
paura comprensibile - ammette Veronesi - ma infondata".
"I bambini vegetariani, oltre a essere più sani, non sono affatto
penalizzati rispetto ai loro coetanei onnivori", garantisce Veronesi,
sulla base delle ricerche condotte sul tema. "Alcuni studi hanno
osservato che i bambini vegani, che mangiano solo cibi vegetali, all'età
di 10 anni sono circa 2,5 centimetri più bassi e da 2 a 4 chili più
leggeri anni rispetto ai bambini onnivori - precisa - ma raggiungono
questi ultimi al compimento del ventesimo anno. D'altra parte, la
crescita sempre più veloce dei bambini onnivori non è salutare", avverte
l'oncologo.
"La tipica dieta americana, ricca di carne e povera di altri alimenti
- ricorda - produce nei bambini un accumulo di ormoni sessuali che li
portano ad anticipare sempre di più la maturazione sessuale, addirittura
all'età di 8 anni. Le ragazze vegetariane invece hanno in genere le
prime mestruazioni più tardi rispetto alle onnivore, e questo in età
adulta è un fattore di protezione contro cancro". Dal mondo vegetale,
dunque, "è possibile trarre una dieta ricca e variata capace di far
crescere i bambini sani e robusti". E "se i dubbi permangono, invece che
rinunciare" a educare i piccoli alla dieta verde, "è meglio consultare
un nutrizionista esperto in vegetarianesimo".
In generale, continua Veronesi, "una delle regole da osservare per
una corretta alimentazione vegetariana nei bambini è quella di
prediligere pane e pasta integrali, e verdura fresca invece che in
scatola". Inoltre, "i lattanti che mangiano già cibi solidi dovrebbero
continuare a bere il latte materno, o in alternativa latte artificiale
per neonati a base di soia". E ancora: "Poiché lo stomaco dei bambini
sotto i 10 anni è piccolo, solo un terzo della dieta quotidiana dovrebbe
essere costituito da alimenti ad alto contenuto di fibre e di acqua
(come il sedano o le mele), mentre altri alimenti ricchi di sostanze
nutritive (come passati di legumi, avocado, avena e frutta secca)
dovrebbero costituire almeno la metà della loro dieta. Un'altra
accortezza è non sostituire la carne con troppe uova e formaggi, perché
un eccesso di grassi saturi è dannoso per la salute". E poi "troppi
latticini possono impedire l'assorbimento del ferro".
"Nei bambini più grandi e negli adolescenti non bisogna poi
trascurare l'aspetto psicologico", consiglia Veronesi. Se la dieta
vegetariana non si insegna subito, ma nel corso degli anni, allora "il
bambino dovrebbe poter passare da un'alimentazione onnivora al
vegetarianesimo con naturalezza. Si può cominciare con il ridurre le
porzioni di carne, oppure si può far provare al bimbo la dieta
vegetariana per una settimana o due e vedere se la apprezza. Per
attenuare la 'nostalgia della carne' esistono in commercio alimenti che
le assomigliano (per esempio hamburger di soia, hot-dog di tofu e
fettine di seitan, un prodotto del grano). Inoltre ci sono molti piatti
appetitosi come le lasagne di magro o la pasta alla marinara, che
sostituiscono efficacemente gli analoghi conditi con il ragù".
Infine, se la 'conversione' scatta in un teenager, "è anche
importante verificare le motivazioni personali che inducono un ragazzo a
optare per il vegetarianesimo. Alcuni, per esempio, potrebbero usare la
scusa della scelta vegetariana per coprire un disordine alimentare. La
scelta vegetariana, soprattutto nei giovanissimi, ha un forte valenza
etica e come tutte le scelte etiche - raccomanda lo scienziato - deve
avere radici solide nella consapevolezza e lucidità di pensiero".
Nel suo libro Veronesi inserisce anche una tabella espressamente
dedicata ai genitori che allevano i figli secondo una dieta vegetariana.
Mamma e papà dovrebbero assicurarsi di fornire dosi di olio di semi di
lino o di semi di cartamo adeguate all'età, come pure di calcio sotto
forma di bevande arricchite o latticini; minerali in traccia e vitamine
del gruppo B (una porzione al giorno di verdure a foglia verde, una di
verdure a radice e una di funghi 3 volte a settimana); dai 5 anni in
avanti si suggerisce un cucchiaio di lievito alimentare in scaglie 3
volte alla settimana; integrazioni ad hoc di vitamina B12 e, per un
pieno di vitamina D, 'pillole di sole': bastano "20 minuti di luce
solare al giorno 3 volte alla settimana sulla faccia e sulle mani, o 10
microgrammi al giorno".
http://it.notizie.yahoo.com
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