Il farro è uno dei cereali meno diffusi, anche se negli ultimi anni è al centro di una riscoperta, a partire da chi ha orientato la propria alimentazione in senso naturista. Fino all'inizio del XX secolo era coltivato soprattutto in Svizzera, Germania e Francia.
Il valore nutrizionale del farro è simile a quello del grano tenero: contiene proteine, grassi insaturi, vitamine A, C, B, acido fitico, sali minerali e fibre; è povero invece di amminoacidi essenziali. Il farro svolge attività antianemica, lassativa, ricostituente e rinfrescante.
Il selenio e l'acido fitico inibiscono la formazione di radicali liberi, pertanto il cereale ha anche proprietà antiossidanti ed è l'ideale per chi è sottoposto a stress intellettuale, per le donne in menopausa e per gli anziani.
Consumare farro conduce rapidamente alla sazietà, per questo motivo e per la sua agevolazione alla motilità intestinale, è indicato nelle diete dimagranti. La ricchezza di carboidrati, ferro e calcio lo rende adatto alle persone che praticano sport, a chi è in convalescenza, a chi soffre di anemia e osteoporosi.La pianta si adatta anche a terreni relativamente poveri e pietrosi, tollera condizioni climatiche rigide e cresce anche in zone dove, a causa dell'altitudine, non si riesce a coltivare grano.
Dopo essere stato decorticato può essere consumato in chicchi e può essere utilizzato per preparare minestre e zuppe. Se ne può ottenere anche pane (mescolando la farina di farro con quelle di segale e frumento) e pasta alimentare.
Niente porterà vantaggio alla salute umana ed aumenterà le possibilità di sopravvivenza della vita sulla Terra quanto l’evoluzione verso una dieta vegetariana
sabato 21 gennaio 2012
Il grande valore del Farro
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento