martedì 3 aprile 2012

Come ottenere che la scuola garantisca il pranzo vegetariano ai nostri figli?

In base al D.P.R. 24/7/1977 n.616, permangono in capo agli enti locali le funzioni amministrative inerenti i servizi di assistenza scolastica. Inoltre, in base al D.P.R. 8/3/1997 n.275, le istituzioni scolastiche "singolarmente, collegate in rete o tra loro consorziate, realizzano ampliamenti dell'offerta formativa che tengano conto delle esigenze del contesto culturale, sociale ed economico delle realtà locali. I predetti ampliamenti consistono in ogni iniziativa coerente con le proprie finalità, in favore dei propri alunni, e coordinandosi con le eventuali iniziative promosse dagli Enti Locali in favore della popolazione giovanile e degli adulti".
Richiamandosi a queste premesse, in data 12/9/2000 è stato siglato un "Protocollo d'intesa tra Ministero della Pubblica Istruzione e l'Unione Province d'Italia, l'Associazione Nazionale Comuni d'Italia, l'Unione Nazionale Comunità e Enti Montani, le Organizzazioni Sindacali Cgil, Cisl, Uil e Snals" , ove, all'art.2 lett.A), si prevede espressamente che è competenza delle mense scolastiche "la comunicazione giornaliera all'ente obbligato del numero e della tipologia dei pasti necessari, secondo le modalità organizzative concordate in sede locale".
Pertanto, è la mensa scolastica che individua e decide la tipologia dei pasti. In alcuni Comuni (mi risulta per conoscenza diretta, ad esempio, in Comuni del Trentino) gli Organi rappresentativi dei genitori hanno raggiunto intese con gli Istituti Scolastici, affinché la mensa preveda pasti nutrizionalmente completi anche per i vegetariani.
Da quello che so, si è trattato di intese raggiunte senza particolari formalità e senza particolari difficoltà, nell'ambito di quell'attività di integrazione-cooperazione tra famiglie e Istituzioni, e tenuto conto che la tipologia del pasto vegetariano non comporta sensibili diversificazioni di costi.
Qualora non si riuscisse a raggiungere l'intesa in modo consensuale, per resistenze vuoi dagli altri genitori, vuoi da parte della Scuola, suggerisco di inoltrare una richiesta formale alla Scuola e, per conoscenza, al Comune nella persona del Sindaco, all'Assessorato Pubblica Istruzione e Assessorato Politiche Sociali, alla Regione e al Ministero della Sanità, motivando la richiesta con un richiamo al diritto alla salute (art.32 Costituzione) e al diritto alla non discriminazione (art.3 Costituzione). In caso di mancata risposta o di risposta negativa, ritengo possibile un ricorso amministrativo (unito ad un bell'articolo di stampa); ricorso che, ovviamente, dipende dalla motivazione addotta.

FAC-SIMILE RICHIESTA

Nessun commento:

Posta un commento

LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...