martedì 26 agosto 2014

I lati negativi della Soia

1. La soia contiene isoflavoni che riducono l’attività della normale funzione tiroidea. In particolare, si tratta degli isoflavoni chiamati genisteina, daidzeina e gliciteinache che funzionano come interruttori di regolari funzioni endocrine. In uno studio britannico sei pazienti con ipotiroidismo subclinico (vuol dire con TSH elevato: questa spesso è anche la prima fase dell’ipotiroidismo “vero”) sono state sottoposte ad un’alimentazione ricca di fitoestrogeni della soia. Il risultato della ricerca ha evidenziato che, il consumo di soia in queste pazienti, ha notevolmente peggiorato le loro condizioni dell’ipotiroidismo subclinico. In un articolo del 26 gennaio del 2000 apparso sul “The New York Times” e scritto dalla giornalista pro-vegetariana Marian Burros, che elargiva in tutti i suoi articoli gli effetti positive della dieta vegetariana, con basso consumo di grassi (cibo light) e proteine a base di soia, è apparsa questa nota: “Nessuno dei 18 scienziati intervistati era disposto a dichiarare che gli isoflavoni sono del tutto privi di rischio”. In un altro studio ancora, i cui risultati sono apparsi sul “American Journal of Clinical Nutrition”, in cui si valutavano gli effetti sul consumo di soia (lo studio si era concentrato in particolare sugli isoflavoni) sulle donne adulte con ciclo regolare e donne giovani d’età premestruale, gli scienziati hanno concluso che solamente dopo un mese in cui a queste donne erano stati somministrati ogni giorno 60g di proteine di soia (contenente 45g di isoflavoni)  il loro ciclo era diventato irregolare: tardava ed in alcuni casi, il ciclo mancava.

2. La soia, se cotta o riscaldata, produce naturalmente glutammato di sodio, nocivo non solo per la salute in generale, ma provoca anche un’impennata della risposta insulinica. Considera che tutti i prodotti industriali di soia sono stati cotti o sottoposti a temperature elevate. L’acido glutammico è il risultato di tecniche di trattamento alcalino della soia con acido cloridrico, acido solforico e soda caustica, noto anche come idrossido di sodio o di lisciviazione. In sostanza,  è un trattamento di ebollizione della soia in grandi vasche con acido poi neutralizzato con la soda caustica. Quando gli alimenti contenenti proteine ​​sono trattati con idrolisi, che libera gli amminoacidi, e se si utilizzano sostanze alcaline forti, si produce acido glutammico. Alcuni dei prodotti usati dall’industria alimentare che possono contenere forme nascoste di acido glutammico (che non deve essere etichettato come tale) sono le proteine ​​della soia ed anche strutturate proteine ​​vegetali idrolizzate, alcune salse di soia, amido alimentare modificato e il lievito di autolisi, a volte indicato come estratto di lievito,.

3. La soia è un alimento che deruba l’organismo di minerali. I legumi di soia sono ricchi di acido fitico, presente nella crusca ed in tutto il seme. L’acido fitico è una sostanza che può bloccare l’assorbimento di minerali essenziali – calcio, magnesio, rame, ferro e specialmente zinco – nel tratto intestinale. La soia ha uno dei più alti livelli di fitati di qualsiasi cereale o legume e i suoi fitati sono altamente resistenti alle normali tecniche di riduzione dei fitati, come per esempio, la cottura lenta e lunga. Solo un lungo periodo di fermentazione ridurrà significativamente il contenuto di fitati nella soia (tofu) e il consumo di prodotti fermentati di soia con la carne: ecco perché, per esempio, i giapponesi consumano il tofu con il brodo di pesce, ricco di minerali, e a seguito altre porzioni di carne o di pesce. Questo è il motivi per cui i vegetariani rischiano grosse carenze nei minerali e vitamine, ed in particolare quelli del calcio, magnesio, ferro e zinco. L’industria alimentare si è posta lo stesso problema: come eliminare questi potenti antinutrienti dal prodotto finito a base di soia, proprio perché il target principale dei consumatorie erano aapunto i vegetariani e vegani. Cosa hanno pensato? Si sono detti: Hei, i vegetariani e i vegani vogliono un comodo sostituito agli affettati, al patè di carne e ai prodotti latteari che consumavano finora. Diamogleli. Dunque, sono riusciti ad ottenere le proteine di soia isolate – chiamate anche – proteine vegetali o proteine vegetali a base di soia – (vedi il punto uno e gli studi sugli effetti degli isoflavoni contenuti nelle proteine isolate di soia) che sono l’ingrediente principale di tutti i prodotti a base di soia, incluso il latte di soia, alcuni alimenti per l’infanzia, prodotti da forno commerciali, bevande dietetiche e cibi “spazzatura”. In alcuni studi è stato dimostrato che gli animali nutriti con le proteine isolate di soia, hanno sviluppato organi ingrossati come per esempio, la tiroide e il pancreas.

4. La soia è altamente allergena (contiene 16 proteine allergene). Anche la lecitina di soia usata in tantissimi prodotti industriali ed in molte marche di cioccolato contiene lecitina di soia.

5. E’ difficile trovare soia naturale di ottima qualità; il 90% della soia è geneticamente modificata e la soia è tra gli alimenti con più alto contenuto di pesticidi (se non biologica). Cosa vuol dire Ogm? OGM vuol dire Organismo Geneticamente Modificato. E’ un procedimento che permette una ricombinazione degli elementi genetici degli esseri viventi. Gli OGM sono oggi utilizzati nell’ambito dell’agricoltura, nell’ambito dell’industria alimentare, nella medicina (l’insulina sintettica è il risultato di procedimenti OGM) e nell’industria. Nell’industria alimentare si ricorre alla sperimentazione ed incroci degli OGM allo scopo di realizzare un prodotto snaturato – dunque non un “prodotto” della natura ma “migliore”: o per le sue qualità organolettiche (miglior sapore) oppure nutrizionali (per esempio per le mucche che potessero produrre un latte senza lattosio). I rischi maggiori derivanti dal consumo di alimenti geneticamente modificati sono: infertilità, problemi legati al sistema immunitario, invecchiamento precoce, disturbi nella regolazione della secrezione insulinica, e disturbi a livello gastrointestinale.

6. La soia contiene fitoestrogeni che inibiscono il normale sviluppo nei bambini e può causare infertilità (tra le altre cose). Secondo uno studio, gli infanti che sono stati allevati con un’alimentazione a base di latte di soia (non compensata con supplemento di iodio), hanno avuto come reazione un abnormale ingrossamento della tiroide e uno scompenso della regolare attività tiroidea. Inoltre, la soia contiene anche emoagglutinina, una sostanza che è un inibitore della crescita e dello sviluppo naturale.
7. I prodotti di soia che si trovano in commercio (anche quelli etichettati bio, penso in particolare alla panna di soia, ma anche latte, budini, burger vegetali…) sono spesso pieni di “riempitivi” a base di oli vegetali, sciroppo di glucosio o fruttosio, addensanti e aromi artificiali. La mia decisione si basa, fondamentalmente, sugli evidenti effetti negativi che derivano dal consumo della soia per la tiroide, per il diabete e per lo sviluppo dei bambini. In seconda istanza, i derivati di soia menzionati sopra, non riflettono in nessun modo la mia idea di cucina naturale e salutare.

8. Gli stessi cinesi, che per primi hanno introdotto nella loro alimentazione la soia, non la mnagiavano se non fermentata, perchè la soia contiene grosse quantità di tossine naturali ovvero di antinutrienti, che bloccano gli enzimi necessari alla corretta digestione delle proteine. Questi inibitori possono essere neutralizzati con la cottura, ma non del tutto, e sono responsabili dei problemi gastrointestinali.

9. I nitriti, potenti cancerogeni (largamente diffusi negli insaccati) si formano durante l’atomizzazione della soia e una tossina chiamata lisinoalanina si forma durante il trattamento termico o alcalino della soia. Numerosi aromi artificiali, in particolare il glutammato di sodio, vengono aggiunti alle proteine ​​della soia così isolate in modo da mascherare il gusto orrido della soia così trasformata e per conferire alle proteine isolate dalla soia il sapore della carne.

10. La soia può avere gravi effetti sullo sviluppo ormonale del bambino, sia maschi che femmine.  Neonati di sesso maschile sottoposti ad un’alimentazione artificiale (con aggiunta di ingredienti a base di soia) durante i primi mesi di vita, possono velocemente sviluppare livelli di testosterone alti come quelli di un maschio adulto. Le bambine, per esempio, entrano nella pubertà molto prima rispetto al normale, secondo un recente studio riportato sulla rivista Pediatrics. I ricercatori hanno trovato che addirittura l’1% per cento delle bambine nutrite con alimenti per l’infanzia a base di soia mostrano i primi segni di pubertà, come lo sviluppo del seno e peli pubici, prima degli otto anni.

E cosa dire di tempeh, natto, miso, salsa di soia e tofu? Nel tofu, e negli altri prodotti fermentati a base di soia gli inibitori della crescita sono ridotti notevolmente ma non eliminati. Per questo motivo, io non li credo del tutto sicuri. http://www.dolcesenzazucchero.com

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